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COMMERCIALISTI

Saldo Imu al 16 dicembre 2022, pagare in anticipo conviene? Ecco la verità

Si avvicina la scadenza per effettuare il versamento del saldo Imu 2022: termini al 16 dicembre 2022. Pagare l’imposta con largo anticipo conviene? Vediamo qual è la verità.

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I termini per il versamento sono fissati al 16 dicembre 2022

Probabilmente, ne stiamo parlando con un po’ di anticipo. Perché allora? Si pensa spesso che pagare in anticipo una tassa possa garantire un risparmio o uno sconto. Non è sempre così, ovviamente. Ma nel caso dell’Imu, pagando molto in anticipo si risparmia qualcosa?

Rispondiamo a questa domanda che, probabilmente, in molti si porranno. Prima, però, parliamo della scadenza del saldo Imu al 16 dicembre 2022, su come si effettua il pagamento e, infine, se conviene oppure no pagare con largo anticipo.

Saldo Imu in scadenza al 16 dicembre 2022: chi deve pagare e come si effettua il versamento

Non manca poi molto alla scadenza per effettuare il versamento del saldo Imu 2022. I termini per effettura il versamento dell’imposta sono fissati al 16 dicembre 2022.

L’Imposta Municipale Unica è un’imposta indiretta e devono pagarla tutti coloro che sono in possesso di immobili, aree edificabili o terreni, ad eccezione di alcuni casi di esenzione. Pertanto, sono soggetti al pagamento dell’imposta i proprietari oppure che chi ne detiene un diritto reale di godimento; ciò vuol dire che se l’immobile è dato in usufrutto, allora l’Imu dovrà pagarla l’usufruttuario.

Il pagamento dell’imposta si divide in due rate: l’acconto si paga entro il 16 giugno, mentre il saldo comprensivo di eventuale conguaglio entro il 16 dicembre.

Come si effettua il versamento dell’Imu? L’imposta si deve pagare con il Modello di Pagamento Unificato F24, utilizzando, a seconda dei casi, i seguenti codici tributo:

  • 3912, per l’abitazione principale e relative pertinenze;
  • 3925, per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D – QUOTA STATO;
  • 3930, per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D – QUOTA COMUNE;
  • 3916, per le aree fabbricabili;
  • 3918, per gli altri fabbricati;
  • 3914, per i terreni.

Facciamo una precisazione. Nel caso del primo codice tributo elencato, per abitazione principale si intendono solo quelle di lusso, ovvero appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Quindi, l’Imu non è dovuta per le altre categorie catastali.

Nel Modello F24, si deve compilare la sezione Imu e altri tributi locali, non dimenticando di inserire il codice tributo e il comune dove è ubicato l’immobile.

In alternativa all’utilizzo del Modello F24, il saldo Imu può essere pagato anche con bollettino di c/c postale, ma solo per le persone fisiche non titolari di Partita Iva.

Conviene pagare il saldo Imu in anticipo? Ecco gli sconti disponibili

Per chi aspettava una risposta affermativa, purtroppo deve ricredersi. Come per moltissime altre imposte, non ci sono agevolazioni a pagare il saldo Imu in anticipo. Pertanto, chi pensa di effettuare il pagamento già a novembre, per esempio, per avere uno sconto, si sbaglia di grosso. 

Versare il saldo Imu adesso oppure il 16 dicembre è la stessa cosa. Ovviamente, non si deve versare in ritardo e si devono rispettare i termini previsti dalla legge per il pagamento delle due rate: l’acconto entro il 16 giugno e il saldo comprensivo di eventuale conguaglio entro il 16 dicembre 2022.

Se pagare in anticipo l’Imu non comporta alcun vantaggio, ricordiamo quali sono gli altri sconti previsti dalla legge. È previsto lo sconto del 50% sull’Imposta Municipale Unica per gli immobili dati in comodato d’uso ai figli, per esempio. Per poter fruire di questa agevolazione, è necessario il rispetto dei requisiti, come la corretta registrazione del contratto. Possono usufruire di una riduzione sull’imposta anche i proprietari che danno in affitto un immobile adibito a prima abitazione.

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Ovviamente, si devono anche vedere i vari regolamenti comunali, in quanto l’Imu è un’imposta locale.

Ricordiamo, inoltre, le novità per il saldo Imu 2022: la doppia esenzione per i coniugi che non hanno la stessa residenza anagrafica e dimora abituale, nello stesso comune oppure in comuni differenti.

Chi non deve pagare l’Imu: tutti i casi di esenzione

Abbiamo chiarito che pagare l’Imu con largo anticipo non porta nessun beneficio: non ci sono sconti. Tuttavia, oltre ad alcune agevolazioni (come la riduzione del 50% per immobili dati in comodato d’uso), ci sono anche alcuni casi di esenzione dal versamento dell’imposta.

I casi di esenzione sono molti. Innanzitutto, l’Imu non si deve pagare per la prima casa ad eccezione degli immobili di lusso, ovvero quelli appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Sono esonerati dal pagamento dell’imposta i fabbricati merce, gli immobili che appartengono alla categoria catastale D/3.

Sono esenti anche i fabbricati rustici (inagibili e non abitabili), gli immobili assimilati alla prima casa e gli alloggi sociali.

Nel caso degli immobili inagibili e inabitabili, le autorità locali provvederanno ad effettuare tutti i controlli e a determinare se l’esenzione spetta o meno.

Fonte: trend-online.com

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